Pupazzi e attrice ventriloqua:
Ava Loiacono
Drammaturgia e regia:
Pino di Buduo
Pupazzi:
Alejandro Corral
Musiche:
B. Merril, Peppino di Capri
Durata:
60 minuti
Età:
dai 9 ai 99
Il mangiare sembra essere l’unica forma di cultura in Italia. Dal punto di vista tecnico, ogni 20 km ogni italiano fa la pasta aglio e olio come dice lui. Ciascun italiano è in grado di dire se un piatto è fatto bene o male. Ciascun italiano se mangia male in un ristorante non ci tornerà mai più, mentre se per esempio il libro di uno scrittore non piace, un altro libro lo legge. Quindi è come se fossimo in grado di essere sia creativi che acritici rispetto alle cose, tant’è che di cibo si riesce a parlare molto senza scannarsi perché c’è in effetti una possibilità dialettica forte. Che cos’ha questa forma culturale del mangiare? Questo ha a che fare con il nostro paese, con quanto la cucina sia radicata ancora nelle abitudini familiari.
Viola Violetta racconta l’amore nato con il cibo.
Lei è Viola Amandulina, la donna più bella del mondo, che ha fatto innamorare lo scià di Persia, Bill Gates, Yoshihiro Toyoda, principe della Toyota.
Lui Gioacchino Saporito, grande cuoco di fama internazionale che ha girato tutto il mondo, ma poi è tornato in Italia ed ha aperto il suo ristorante perché ha capito che gli ingredienti migliori sono in Italia.
Lei è del nord, lui del sud. Nasce un amore fatto di sapori e dissapori, con tanta gioia di vivere, allegria e risate.
Lo spettacolo nasce durante il lockdown, da una collaborazione tra Pino di Buduo, affermato regista che ha diretto in tutto il mondo e Ava Loiacono, musicista e attrice ventriloqua. I pupazzi sono di Alejandro Corral straordinario artista spagnolo, specializzato nella costruzione di grandi pupazzi di gommapiuma, i due personaggi sono stati costruiti appositamente per questo spettacolo.
La tecnica usata è quella del ventriloquismo. La scenografia è essenziale: 3 paraventi, 2 sedie e un asse da stiro.
Lo spettacolo è «pour tout publique».